tutte quelle giornate senza nulla da contestare o da ridipingere, senza le fotografie di massacri gustosi in paesini di cartapesta. senza i termosifoni e l'uovo ripassato in mille pagine di ricette e favole.
senza la campanella della scuola e i compagni traditori e intrattenitori.
e tutte quelle mattine di caffè mai bevuti ma buoni a riscaldare le mani e a vedere babbo natale.
come quando ero piccola, che amavo le foglie autunnali e le accompagnavo nel loro letto, poi le squarciavo in 30-40 pezzi pensando fossero già morte.
e vedevo giganti indistruttibili e mostriciattoli viola nelle scatole.
e babbo natale andava fiero di me, dell'orzo e della mia attitudine a non aspettare mai l'autobus. piuttosto, quando necessario, a perderlo.
di ilenia volpe
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