sabato 4 settembre 2010

Lezioni dal marciapiede

La mia professoressa di italiano era una grandissima puttana.
Esteticamente orrenda, dialetticamente chic, abbigliamento da donna che non ha più nulla da chiedere dalla vita. Che poi la vita di lei non credo abbia mai voluto saperne abbastanza.

La mia professoressa di italiano era una grandissima stronza.
Un giorno, durante la sua solita, noiosa e "matematica" lezione, mi guardò affondare nel mio piumone caldo, caldissimo e mi additò dicendo divertita davanti a tutti: "Ti vuoi svegliare?! Dormi sempre!". E un'ondata di compagni si voltò verso di me ridendo come una iena malvagia, cattiva. Avrei voluto sparire, tapparmi le orecchie, prendere il compasso ed attorniarmi di un muro invalicabile.

La mia professoressa di italiano non era affatto una professoressa. Ma solo una grandissima stronza, puttana.


di ILENIA VOLPE

mercoledì 1 settembre 2010

Il tempo non esiste, se non nei nostri sogni

Uno dei motivi che mi portò a perdere il sonno era la finestra di fronte al mio letto. Curiosa e dispettosa.
Affacciava su una distesa. Verde, vergine ed ignara. Ottocentesca, mi verrebbe da dire.

Non riuscivo a stare per più di 10 minuti senza spiarla. Inutili i tentativi di legarmi al letto con un ottimo libro.

Era lì che io volevo passare le mie notti. Davanti alla finestra e al suo affascinante coinquilino: la distesa verde dell'800.

Sono nata nell'epoca sbagliata.


di ILENIA VOLPE